Sabato al Cilea “Iphigenia in Aulide” della Lenz Fondazione di Parma
Entra nel vivo l’intenso programma artistico del “Festival delle arti della Magna Grecia”, prodotto e ideato dall’associazione culturale arte e spettacolo “Calabria dietro le quinte – APS”, un percorso culturale che mira a ripercorrere le tracce delle antiche origini magno greche della Calabria attraverso le grandi opere teatrali greche interpretate da compagnie nazionali e regionali con nuove ed inedite drammaturgie.
In questo filone s’inserisce l’installazione teatrale “Iphigenia in Aulide” della Fondazione Lenz di Parma, interpretata da Valentina Barbarini, attrice più volte segnalata dalla critica per le sue potenti interpretazioni teatrali, Debora Tresanini giovane soprano allieva del Conservatorio Arrigo Boito di Parma. Lo spettacolo, in scena il 9 aprile alle 21 al Teatro Cilea di Reggio Calabria, è una riscrittura scenico-musicale tratta dalla tragedia di Euripide e dall’opera tardo settecentesca di Christoph Willibald Gluck. Contrapposta alla violenza patriarcale, la debole forza di Iphigenia rappresenta la più alta funzione morale. Inizialmente preda terrorizzata di fronte all’atrocità del sacrificio, da vittima innocente si trasmuta in soggetto poetico e politico pienamente consapevole del proprio destino di morte. L’installazione è costituita da un altare materico tenero e crudele ispirato alle opere organiche di Joseph Beuys: nessuna cerimonia, nessun padre da odiare, nessuna madre da desiderare, nessun passato e nessun futuro, per Iphigenia solo un “al di qua” anonimo e insanguinato. Come la cerva ferita a morte, il suo corpo immolato senza colpa si fa monumento perenne all’orrore della violenza.
Nel panorama teatrale contemporaneo la Lenz Fondazione di Parma, con la loro grammatica scenica-installativa, la rigorosa pratica artistica, l’esclusivo linguaggio estetico, il radicale senso espressivo, rappresentano una compagine unica, per la quale la parola “ricerca” continua ad essere motore della loro visione. Da Shakespeare a Goethe, da Ovidio a Kleist, ogni nuova elaborazione drammaturgica è un autentico viaggio dentro una visione del mondo. E dell’uomo. In una convergenza estetica tra fedeltà esegetica alla parola del testo, radicalità visiva della creazione filmica, originalità ed estremismo concettuale dell’installazione artistica, l’opera di Lenz riscrive in significative visionarie tensioni filosofiche e inquietudini estetiche della contemporaneità. Lenz esprime una progettualità artistica riconosciuta come una delle più originali e rigorose nel teatro di ricerca italiano ed europeo caratterizzata da un continuo lavoro di indagine sul linguaggio contemporaneo. La trasposizione delle opere avviene, oltre che a Lenz Teatro, in contesti non convenzionali rivelando la necessità di rileggere gli spazi con gli strumenti della contemporaneità. Lenz è un’officina creativa aperta al dialogo internazionale nella promozione dei propri progetti all’estero, ospiti di rassegne e festival dedicati ai linguaggi performativi e nell’ideazione e cura del Festival Natura Dèi Teatri, che accoglie artisti internazionali in residenza creativa. Il grande progetto triennale del Festival e il Passato Imminente di Lenz Fondazione ha fatto parte del dossier con cui Parma ha vinto il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2020+21.