Antigone
Regia di Cristiano Roccamo e Cecilia Di Giuli con Cecilia Di Giuli
Produzione Teatro Europeo Plautino
Antigone decide di prestare onori funebri al corpo del fratello Polinice, contravvenendo all’editto di Creonte che ne vieta la sepoltura poiché traditore di Tebe, e con questo atto va incontro alla morte. La donna oppone alla legge umana la legge divina, alla legge della ragione la legge del cuore.
Antigone è stata spesso eletta a simbolo, dalla cultura moderna, di ribellione, del “senza vie di mezzo”, del tutto o niente, dell’io contro le leggi insensate del mondo degli uomini, fatte senza cuore, senza uno sguardo verso gli oppressi, senza “compassione”, nell’ accezione latina del termine.
Cosa succede a immedesimarsi in Antigone che a sua volta si immedesima in “altri”?
Cosa succede se Cecilia, da attrice e persona, si pensa Antigone che si pensa Creonte, Tiresia, Emone? Lo spettacolo parte proprio da questo interrogativo, con il testo di Sofocle pressoché immutato.